Investire al ribasso (short selling) come alternativa all’investimento tradizionale.
In questa lezione introduciamo il significato di “posizione long” e “posizione short” su uno strumento finanziario.
Molto spesso vengono raffigurati sulle piattaforme di trading due simboli (il toro e l’orso) che rappresentano il mercato.
Essi sono le due differenti posizioni che si possono adottare all’interno dei mercati finanziari.
Il bull market (rappresentato dai tori) identifica un andamento rialzista del mercato.
Al contrario il bear market (identificato dagli orsi) propende per un trend ribassista.
Andare long o short è un particolare processo d’azione volto ad ottenere un guadagno.
Ciò deriva dall’aspettativa che il valore delle azioni salga o scenda, a seconda della tipologia di posizione aperta.
Questo concetto è applicabile a tutti i mercati?
Questo concetto si può legare sia al mercato azionario sia al mercato delle valute (il Forex).
Il medesimo sistema si applica anche ad altre tipologie di strumenti finanziari (non oggetto di questo articolo).
Chi si affaccia per la prima volta al mercato azionario ha forse un’idea sbagliata.
Infatti si pensa che si possa guadagnare solo sul rialzo del prezzo dei titoli acquistati.
Questo non è vero!
Anche se imparare il trading significa partire da operazioni long, vi è la possibilità di guadagnare anche con operazioni short.
Il significato di posizione “long” e posizione “short”
Approfondiamo, quindi, i concetti di posizione long e short.
Nel primo caso l’investitore ha una posizione con una visione rialzista del titolo.
Mentre nel secondo l’operatore ha una aspettativa ribassista.
Andare long significa pertanto acquistare uno strumento finanziario sperando che il prezzo salga in futuro.
L’obiettivo di questa modalità operativa è acquistare ad un determinato prezzo l’azione, per rivenderla in seguito ad un prezzo più elevato.
Andare short al contrario significa speculare sull’andamento ribassista del titolo mediante la vendita allo scoperto di quest’ultimo.
Investire al ribasso (short selling) – Cos’è la vendita al ribasso?
Per vendere “allo scoperto” il trader prende in prestito le azioni dal proprio intermediario o dal proprio broker.
L’investitore pagherà il broker sulla base del prezzo di vendita.
L’investitore dovrà successivamente riacquistare le azioni per restituirle al broker.
Il trader spera che il valore di mercato del titolo scenda.
In questo modo potrà riacquistare le azioni ad un prezzo più basso per generare una plusvalenza.
Se, diversamente, il prezzo sarà aumentato, l’operatore chiude ugualmente l’operazione, dovendo però pagare il valore di mercato.
Pertanto, in questo caso pagherà la differenza tra il valore attuale di mercato e il valore di mercato nel momento in cui ha iniziato l’operazione.
Investire al ribasso (short selling) – Durata
La durata di un’operazione short è, mediamente inferiore, rispetto ad una operazione long. La motivazione principale risiede nella rischiosità dell’operazione stessa.
Infatti le commissioni applicate sono maggiori proprio per il prestito titoli effettuato dall’intermediario.
Motivo per cui è meglio non usare la leva nelle operazioni ribassiste, soprattutto se non si ha una certa esperienza nel settore.
In questi casi è sicuramente importante avere capacità di gestire il rischio e il portafoglio (elementi imprescindibili per ogni investitore).
Investire al ribasso (short selling) – Stop loss
Sia nelle operazioni long ma ancor di più nelle operazioni short, è fondamentale impostare gli stop loss.
Gli stop loss sono un meccanismo utile per proteggersi da eventuali importanti perdite.
Investire al ribasso (short selling) – Condizioni economiche particolari
In situazioni molto particolari la vendita allo scoperto può essere vietata o interrotta.
Durante periodi di gravi condizioni economiche, sociali o extra-finanziarie o instabili, gli enti nazionali e sovranazionali pongono blocchi.
In questi casi il repentino ribasso dei titoli azionari potrebbe minare ulteriormente la situazione economica dell’azienda.
Per cui le autorità preservano la stabilità economica del mercato nazionale proprio con questi divieti.
Quando investire al ribasso – Short interest
A questo punto è importante introdurre un altro termine tecnico: lo short interest.
Ogni titolo ha un determinato numero di azioni in circolazione in un certo momento.
La maggior parte di queste viene tenuta in posizioni long nei vari portafogli.
Esiste però una parte di queste azioni che viene – come già detto – shortata.
Identifichiamo lo short interest proprio nella percentuale di azioni shortate di un certo titolo.
E’ utile conoscere questo concetto perché se un titolo ha un elevato short interest, ad esempio il 20% delle azioni in circolazione, questo dato ci dice che quel titolo è particolarmente “odiato” dal mercato.
Uno short interest elevato deve far riflettere l’operatore che deve, poi, verificare se ci sono motivi validi per giustificare uno short interest così elevato (es. una situazione economico-finanziario non sana), o è un semplice tentativo di speculazione.
Il caso Gamestop
Proprio legato al concetto di short interest, nell’ultimo periodo si è parlato molto del caso Gamestop – Reddit.
L’azienda texana, Gamestop ormai da tempo non naviga in acque tranquille dal punto di vista finanziario.
Per cui molti hedge fund avevano rilevanti posizioni short sul titolo, portando lo short interest al 120%.
Di seguito la schermata di finviz.com dove si possono vedere i principali dati economico – finanziari del titolo:
Molti azionisti retail, dopo essersi accorti della strana situazione, hanno organizzato una forte rivolta.
Sul noto gruppo social Reddit, hanno deciso di voler cambiare le regole del gioco.
Questi investitori, chiamati day traders, hanno messo a disposizione della causa il proprio capitale.
L’acquisto di massa delle azioni del titolo ha così subito generato importanti oscillazioni.
Questo comportamento, definito “sconsiderato” dalla Casa Bianca, ha costretto molti fondi a chiudere le proprie posizioni short sul titolo.
Negli utlimi mesi, gli hedge funds avevano continuato ad investire al ribasso senza tregua abbattendo il valore del titolo.
Tutto ciò ha portato ad ingenti danni economici con perdite che superano i 4 miliardi di dollari.
Gamestop ha chiuso a gennaio 2021 il proprio mese di contrattazione con un incremento del valore delle proprie azioni del 1.625%.
Il grafico sotto riportato dimostra, infatti, quanto abbiamo affermato poco fa:
Il più grande short squeeze della storia finanziaria
I milioni di utenti del gruppo, a cui si sono aggiunti molti altri operatori, hanno cercato il c.d. short squeeze.
Lo short squeeze è un rapido aumento del prezzo di un’azione, superiore alle aspettative di analisti ed investitori.
Lo short squeeze è dovuto principalmente a fattori esterni al mercato piuttosto che ai fondamentali.
Come abbiamo visto, lo short squeeze finisce per impattare negativamente sui trader che fanno short selling.
Di fronte all’impennata delle quotazioni, chi vende allo scoperto cercherà di chiudere subito le posizioni short.
Acquisterà subito le azioni che è tenuto a restituire (vendita al ribasso), evitando che il prezzo continui a salire.
In casi come quello di GameStop, gli short seller (come gli hedge fund) non hanno altra scelta se non quella di chiudere la posizione per limitare le perdite.
Diversamente, il rischio sarebbe quello di dover ricomprare le azioni a prezzi elevatissimi.
Questo fenomeno ha generato un effetto domino su altri titoli che versavano in condizioni analoghe a quelle della casa dei videogiochi come Nokia e Blackberry.
Investire al ribasso
Prima di effettuare un trade è necessario considerare sia l’analisi tecnica che la fondamentale, per non rischiare di fare un’operazione solo “perché in tanti la stanno facendo in quel momento”.
Vista la forte impennata dei prezzi, la loro caduta poteva essere immediata, anche durante la medesima giornata borsistica.
Nel caso di investimenti di tipo long, è buona norma entrare su un titolo la cui analisi tecnica riflette l’andamento fondamentale.
Per questo motivo è importante fare riferimento ad entrambe le analisi.
Altra considerazione da fare (non ultima per importanza) riguarda i volumi. In casi come questo si può notare graficamente che i volumi sono inusuali.
In questi casi se non si è esperti, non investire al ribasso.
Nel caso gamestop l’incremento dei volumi è eccessivo rispetto agli scambi medi dei periodi precedenti.
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