Analisi e Report

ETF ESG: analisi e confronto tra 3 ETF green

Gli strumenti finanziari ESG stanno riscuotendo sempre maggiore interesse. Le tematiche ambientali, sociali e di governance aziendale sono sempre più centrali nelle scelte degli risparmiatori, soprattutto quelli più giovani. A queste richieste le case si stanno adeguando prevedendo ETF ESG sempre più specifici in modo da rispondere, o singolarmente o contemporaneamente, alle tre tematiche. 

Anche gli indici con i quali confrontarli si stanno evolvendo di pari passo. Noi abbiamo deciso di confrontare i 3 ETF con l’indice MSCI World RSI, in quanto è l’indice che include tutte e 3 le categorie ESG e prende in considerazione tutte le società globali con un rating ESG elevato.  

Il confronto tra 3 ETF ESG

Ma vediamo nel dettaglio i 3 ETF ESG più grandi in termini di capitalizzazione che investono in aziende sostenibili di tutto il mondo:

    • UBS ETF (LU) MSCI World Socially Responsible UCITS ETF (USD) A-dis ticker WSREUA;
    • iShares MSCI World SRI UCITS ETF EUR (Acc) ticker SUSW;
    • Xtrackers MSCI World ESG UCITS ETF 1C ticker XZW0.

Caratteristiche generali

Tutti e 3 gli ETF sono della tipologia “Azionario – Globale”, per cui offrono una buona diversificazione per tutti coloro che vogliono un prodotto che investa in azioni societarie sparse in tutto il mondo. L’iShares è espresso in euro, mentre l’UBS e l’Xtrackers sono strumenti denominati in dollari senza protezione di cambio: dunque, questi due presentano il rischio di cambio (per qualche investitore ciò può essere vista come un’ulteriore diversificazione). Sono ovviamente tutti e tre indicati per una strategia a lungo termine.

Data di lancio

L’ETF ESG più anziano presente sul mercato è l’UBS, nato nel “lontano” 2011. Gli altri due risultano essere più recenti, ma comunque presenti già da qualche anno: l’iShares è comparso nel 2017, mentre l’Xtracker è stato lanciato qualche mese dopo, nel 2018.

Dimensioni dei fondi

I 3 strumenti superano tutti il miliardo di euro di massa gestita, per cui sono prodotti piuttosto liquidi. Il più grande risulta essere l’UBS, con 2.695 milioni di euro, seguito da iShare (2.380 mln euro) e dall’Xtrackers (1.300 mln euro).

Politica di gestione e replica dell’indice

Tutti e 3 gli ETF sono a replica passiva fisica, per cui comprano direttamente il sottostante senza passare da strumenti derivati. Sotto questo aspetto, tuttavia, l’iShares si distingue dagli altri due per il fatto che non replica interamente l’indice che segue, ma si limita ad un campionamento ottimizzato (seppur, comunque, ampio).

Accumulazione o distribuzione

iShares e Xtrackers sono ETF ad accumulazione, per cui reinvestono eventuali dividendi nel fondo senza distribuirli. UBS, invece, li distribuisce agli investitori, risultando per cui meno vantaggioso in termini di efficienza fiscale.

Costi

Minime differenze per quel che riguardano i costi: TER 0,20% per iShares e Xtrackers, TER 0,22% per UBS. Costi piuttosto contenuti se confrontati con i fondi azionari globali e in linea con i costi degli ETF.

Performance e volatilità ETF ESG

ETF ESG

Analizzando le performance dei 3 ETF ESG dal 2018 ad oggi raffrontati con l’indice MSCI World SRI, si può notare come tutti abbiano un andamento molto simile: tutti crescono e tutti scendono nello stesso momento.

Tuttavia la performance non è la stessa: l’UBS, ad esempio, è quello che ha performato in generale meno del terzetto e, soprattutto dopo l’inizio della pandemia, è quello che sta facendo più fatica a recuperare. 

L’Xtrackers nel pre-pandemia ha sempre superato l’MSCI World SRI, perdendo però terreno dall’aprile dello scorso anno. 

L’iShares si è dimostrato quello più performante: prima del Covid19 superava l’indice, dallo scoppio dell’emergenza sanitaria ha seguito molto bene l’MSCI.

Ad un anno, i 3 ETF sono risultati tutti piuttosto volatili: iShares è stato quello meno volatile (20,04%), mentre l’Xtrackers è stato quello più volatile (21%). UBS è nel mezzo, con una volatilità del 20,33%.

Conclusione ETF ESG

Abbiamo quindi visto in questo articolo le caratteristiche principali dei 3 maggiori ETF ESG. L’UBS potrebbe essere acquistato da coloro che preferiscono ricevere ogni 6 mesi dei dividendi dai loro investimenti sostenibili. 

L’iShares può risultare interessante per coloro che non vogliono dividendi ma soprattutto vogliono coprirsi dal rischio cambio. 

L’Xtracker è dedicato invece agli investitori che vogliono diversificare ulteriormente sfruttando il cambio.

Ricordiamo che, per una scelta consapevole, non bisogna focalizzarsi solamente sui rendimenti, in quanto la performance passata non è un’indicazione dei rendimenti futuri.

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