Si sente parlare sempre più spesso di carne sintetica, ovvero quella carne che viene prodotta in laboratorio e non più attraverso l’allevamento di animali.
Questo aiuterà sicuramente a ridurre le emissioni, dato che secondo le stime circa il 14,5% delle emissioni globali di gas serra sono prodotte dall’allevamento di bestiame.
I bovini sono i maggiori responsabili di questo inquinamento.
La loro abbondanza è legata non solo alla produzione di carne, ma anche alla produzione del latte.
Attraverso il loro processo digestivo emettono nell’aria gas metano e protossido di azoto che sono responsabili dei gas serra presenti nell’atmosfera.
Gli studiosi si aspettano un raddoppio della richiesta di carne bovina nel 2050. Questa previsione non è per nulla positiva per il nostro Pianeta.
Che cos’è la carne sintetica?
La produzione di carne sintetica avviene attraverso la coltivazione di cellule animali.
I sieri di origine vegetale o animale nutriscono le cellule all’interno di bio-reattori.
Questo nuovo metodo di produzione sta entrando sempre di più nell’immaginario collettivo.
Infatti un sempre maggior numero di aziende si sta lanciando in questo settore.
Secondo le stime di AT Kearney, nel 2040 il mercato della carne varrà 1.800 miliardi.
Solo il 40% sarà carne vera, con un aumento sugli scaffali del +41% di carne coltivata.
Tra le aziende più importanti che trainano il settore delle carni sintetiche vi sono Beyond Meat Inc., che ha registrato dalla quotazione in borsa un +20,60%, e Impossible Food.
Vi sono però altri numerosi colossi come Nestlè e Tesco che stanno investendo in questo settore.
Quali sono gli effetti sul clima?
L’allevamento di animali da macello, come introdotto prima, è responsabile del 14,5% delle emissioni di gas a effetto serra.
Tuttavia, i benefici derivanti della carne sintetica vengono compresi solo se si considerano quali gas serra vengono emessi e non in che quantità.
Attraverso l’allevamento viene prodotto principalmente gas metano, che permane nell’atmosfera per 12 anni circa.
Al contrario, le emissioni derivanti dalla coltivazione di carne sintetica sono imputabili all’alimentazione dei laboratori in cui viene prodotta.
Questi si caratterizzano per la maggior parte da CO2 che rimangono per più tempo nell’atmosfera.
Però, una produzione non più tradizionale avrà anche effetti positivi indiretti sul clima.
In primis, questa produzione permetterà di ridurre la deforestazione causata dall’aumento dei terreni per l’allevamento e per la coltivazione degli alimenti per gli animali.
Inoltre, la coltivazione in laboratorio potrebbe diminuire il costo e l’inquinamento per il trasporto.
Impianti che coltivano carne permetterebbero anche ai Paesi con uno spazio limitato di avere una loro produzione.
Analisi dell’ETF
L’ETF Rize Sustainable Future of Food UCITS (FOOD) è quotato da un anno. Questo strumento riproduce, attraverso una replica fisica, le principali aziende impegnate nella transizione
alimentare. I fattori ambientali, sociali e di corporate governance sono presi in considerazione per selezionare le società nelle quali investire.
Il fondo investe il 57% dei propri capitali in aziende americane e quasi il 18% in aziende dell’Europa occidentale ma fuori dalla zona euro, come la Svizzera e il Regno Unito. Inoltre, l’ETF investe più del 70% dei fondi in beni di consumo difensivi (cioè quelli di prima necessità) e nelle materie prime.
Lo sviluppo del settore della carne sintetica non è imminente, quindi questo ETF deve essere preso in considerazione per un investimento pluriennale. Il fondo è ad accumulazione e non prevede la copertura valutaria, in quanto è quotato in dollari.
Come si evince dal grafico, dopo un inizio negativo, l’ETF ha ottenuto una crescita molto importante tanto da superare il 25% di rendimento in un solo anno di quotazione.
Negli ultimi mesi c’è stato un calo rispetto al picco toccato a metà agosto 2021, legato allo storno avuto da tutti gli indici azionari mondiali.
Essendo un ETF che esiste da circa un anno, non è possibile confrontare i dati con gli anni precedenti, ma come abbiamo già detto il settore è agli albori e l’investimento non può essere considerato di breve periodo.
Conclusioni
Il settore della carne sintetica punta a sostituire quello della carne da allevamento.
Questo comporterà inizialmente benefici dal punto di vista ambientale, ma nel lungo periodo se non si trovano metodi di produzione dell’energia senza l’utilizzo di carbon-fossili, si rischia di avere l’effetto opposto.
Sicuramente l’incremento degli investimenti in questo settore permetterà di raggiungere notevoli risultati, permettendo di ridurre i costi di produzione, che al momento rimangono molto elevati e quindi non ancora disponibili
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