La difficoltà di fare trading
Come guadagnare con il trading: un’attvità non affatto semplice.
Non credere ai guru della finanza!
E’ un caso che nelle principali “piattaforme” di trading ci sia l’avvertenza che ricorda che la maggior parte dei traders/investitori accumuli perdite?
Ovviamente, la risposta è NO.
Una prima motivazione – che giustifica la presenza dei disclaimer – è da ricercare nella legge.
La formazione prima di tutto
Ogni giorno nuove persone si interfacciano al mondo della finanza senza alcuna conoscenza base.
Infatti si fanno abbindolare dai guru che si fanno pagare per corsi magici su come guadagnare con il trading.
Se non ti prepari e studi, non puoi guadagnare in borsa!
In molti si fanno consigliare da persone che si spacciano per oracoli o fingono di saper prevedere il movimento dei mercati.
Nemmeno i migliori trader hanno la presunzione di fare previsioni certe riguardo ai mercati.
Infatti non hanno nemmeno la necessità di saperlo!
La loro tranquillità risiede nell’aver fatto le opportune analisi, tecniche e fondamentali.
In aggiunta, i trader più esperti dimostrano una ottima gestione del rischio e del portafoglio.
Tratteremo questi argomenti molto importanti in altre sedi.
Ciò permette loro di adottare una strategia che, dopo essere stata testata più volte, può dare ottimi frutti in un’ottica di lungo periodo.
Infatti, studio e perseveranza sono gli unici strumenti che permettono di raggiungere il proprio successo.
La performance del breve periodo non conta
La cosa essenziale per capire come guadagnare con il trading è comprendere il proprio orizzonte di investimento e la massima perdita.
Per capirci meglio, l’obiettivo di un trader profittevole non è quello di fare il 100% per tre anni consecutivi e poi, magari, perdere il 90% al quarto anno.
Al contrario, il vero obiettivo potrebbe essere quello di fare il 15%-20% medio annuo.
Obiettivo raggiungibile solo su periodi temporali estesi grazie ad un’ottima gestione del rischio e del portafoglio.
Come può essere compreso il mercato
Il mercato può essere equiparato, con un metafora, ad un sacco pieno di palline di due colori diversi, pari e dispari.
Le palline rappresentano gli strumenti finanziari, il numero rappresenta la qualità del titolo, le cifre pari indicano un titolo in salute.
Al contrario, le cifre dispari rappresenta un titolo “spazzatura”.
Gli utenti che si interfacciano al mercato senza basi pescano da questo sacco in maniera casuale.
Sperano che la loro scelta sia ricaduta su una pallina pari.
La probabilità di scegliere il titolo giusto
Questo esempio ci fa capire che c’è il 50% di possibilità di selezionare titoli “buoni” o “cattivi”.
Il concetto del buono e cattivo è comunque relativo, in quanto un titolo che fino a ieri stava facendo bene potrebbe il giorno dopo invertire il trend.
Nel lungo periodo però questa strategia non paga.
E’ possibile che i titoli buoni abbiano una performance positiva ad esempio del 10%.
Ma dall’altra parte i titoli “spazzatura” possono tranquillamente segnare ribassi fino al -50%.
In aggiunta, spesso si verificano situazioni in cui il trader non chiude posizioni seppur in perdita.
Tutto ciò accade quando si continua a sognare un improvviso rialzo, continuando a mediare.
Mediare vuol dire abbassare il prezzo medio di carico acquistando sempre più quote.
La conseguenza di questa strategia però allo stesso tempo, aumentando il rischio sulla gestione del portafoglio.
Il costo-opportunità di non chiudere una posizione in perdita
In genere, la decisione migliore è quella di “tagliare” le posizioni in perdita per poter puntare su un altro titolo.
Guadagnare nel trading vuol dire anche vendere il prima possibile, titoli in perdita.
Non ci si può avvalere della speranza di risalita del titolo e per questo motivo bisogna tagliare le posizioni in perdita.
Diversamente, la perdita potrebbe diventare più importante.
Credi davvero che ci sia maggiore possibilità che possa salire un titolo che ha un trend in discesa piuttosto che uno che è in ascesa?
Anche in questo caso, la risposta sembra abbastanza scontata, ma per la maggior parte delle persone non lo è!
Il concetto sopra esposto è il c.d. costo-opportunità.
Si tratta del costo che sostieni per non avere tagliato la posizione in perdita e, quindi, non aver investito su un altro titolo più profittevole.
La questione importante è chiudere posizioni in perdita, per investire il capitale in un altro titolo che ti offre nuove opportunità.
In questo caso converrebbe lasciare definitivamente perdere dopo aver segnato ingenti perdite.
Proprio per questi motivi nel lungo periodo è molto probabile che gli investitori scappino dal mondo della finanza.
Infatti succede spesso che si trovano con minusvalenze non recuperabili o perfino a bruciare tutti i risparmi.
La conoscenza e il profitto finanziario
Per prevenire questo tipo di problemi è necessario avere una conoscenza vasta dello strumento finanziario su cui si intende operare.
In aggiunta a questo, è utile conoscere il funzionamento del mercato e del settore in cui si opera.
Nell’utente disinformato e senza un minimo di preparazione può presentarsi la cosiddetta sindrome del giocatore d’azzardo.
Essa, come già accennato, consiste nel puntare su titoli completamente a caso.
Titoli ritenuti buoni per sentito dire o perché nelle ultime sedute di mercato hanno avuto buoni rialzi.
Il problema più grande è che queste persone utilizzano una grande quantità di denaro su uno stesso titolo.
Il più delle volte si dimenticano di diversificare e investono senza aver fatto alcun tipo di analisi.
Questo tipo di atteggiamento non è assolutamente profittevole nel lungo periodo.
Anzi, così facendo, i rischi sono molto più accentuati.
L’educazione finanziaria
Oltre alla scarsa educazione finanziaria, gli utenti hanno un’emotività molto accentuata dettata proprio dalla mancanza di conoscenze.
Loro infatti tendono a far prevalere le proprie emozioni nella gestione degli investimenti.
In questo modo le emozioni prendono il sopravvento sulle leggi della probabilità e della matematica.
La conseguenza porta spesso ad errori (ma di questo ne parleremo più approfonditamente nei prossimi articoli).
L’essere umano dovrebbe essere razionale, ma all’interno di un mondo irrazionale come la finanza, pretende alti profitti con basso rischio.
Tutto ciò, è logicamente impossibile.
Gestire le emozioni è importante per guadagnare con il trading.
Per questo motivo l’investitore medio predilige le obbligazioni alle azioni.
Proprio perchè danno maggiori certezze sui rendimenti grazie alle cedole e al rimborso del capitale a scadenza.
Tuttavia, anche in questo caso non vanno trascurati i rischi (che non sono mai assenti in qualsiasi strumento finanziario).
Pertanto è fondamentale sottolineare l’importanza dello studio e della consapevolezza in ambito finanziario.
Prima di tuffarti in un mondo così complesso e variegato come quello della finanza, studia!
Le caratteristiche di un trader
Allora come guadagnare con il trading?
Un trader deve essere umile ed equilibrato: caratteristiche senza le quali è difficile essere profittevoli nel lungo periodo.
L’umiltà è alla base nel trading, come nella vita.
Se sei, invece, arrogante è bene che tu sappia che questo tuo lato caratteriale ti porterà alla rovina nel mondo del trading.
Questo perché il mercato non può essere MAI sfidato.
Il mercato ha sempre ragione, anche quando c’è un avvenimento straordinario come il coronavirus.
L’investitore deve mantenere l’equilibrio sia quando sta operando bene nel mercato, sia quando qualche operazione non va nel verso inizialmente ipotizzato.
Bilanciare l’euforia e la paura, serve per non rischiare di diventare over-confident verso il mercato, o al contrario rischiare di sprofondare nello sconforto.
Anche questi aspetti – molto importanti – verranno trattati successivamente quando parleremo di psicologia nel trading.
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